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Sono un amante del bianco e nero. Specialmente in fotografia.

Però, ogni tanto, devo riconoscere che i colori della natura vale proprio la pena metterli in mostra.

Un esempio delle due versioni

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Lago di Bracciano. Versione a colori

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Lago di Bracciano. Versione bianco e nero

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E’ successo di nuovo.

Due gatti investiti in poco più di un anno.

Fratello e sorella.

E’ da una settimana che vivevo con l’ansia, ogni volta che rientravo a casa la sera, ogni busta o foglio di carta bianca vista a terra mi procurava un tuffo al cuore. Poi però lei arrivava, allegra come ogni volta per la porzione di croccantini che le toccava.

Ieri però quell’ombra bianca all’angolo di casa non si muoveva col vento, chissà da quanto tempo. Non ci ho voluto credere, ma poi ho visto gli occhietti, ancora aperti, puntati verso i fari della mia macchina, che brillavano ancora, ma solo di luce riflessa.

Riposa in pace

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Riflessioni del giorno dopo:

il ritorno all’attività fisica non mi ha causato dolori alle gambe.

La tendinite non si è svegliata.

Solo che devo cambiare orario. Non posso uscire nella pausa pranzo, la temperatura ormai arriva a 30°, sole forte, il casco non basta a fare da protezione. Sono stato tutto ieri con un leggero mal di testa, quindi devo fare più attenzione.

Potrei provare la mattina prima del lavoro o la sera alla fine.

La mattina vorrebbe dire alzarmi un’ora e mezza prima, e non fa per me. Mi rimane la sera. Ma c’è poca visibilità. Che palle.

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Fanculo alla tendinite. Ho vinto io.

Oggi pomeriggio, dopo il lavoro, sono tornato a casa, pantaloncino, maglietta, casco, guanti, ho preso la bici e ho fatto un giro di un’oretta in bici, senza forzare, senza fare salite. Nessun dolore, tanto caldo, tanto sudore (un pelino fuori allenamento). Ma la soddisfazione è sempre la stessa. Non è come correre, lo so, consumo molto di meno in bici, ma sempre meglio che stare seduto davanti la televisione!

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La cosa che odio maggiormente a quest’ora è lo squillo del telefono dell’ufficio.

Suono distaccato, freddo, serio, serioso.

Si prende troppo sul serio!

E che cazzo, fattela una risata!!

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Passando tra gli scaffali di un supermercato sabato mi sono imbattuto in una qualità di riso che non conoscevo: il riso rosso.

A quanto pare è parente stretto di quello nero, meno profumato ma più aromatico.

Ma come si cucina? Con cosa si abbina?

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Ma perchè i rapporti interpersonali sono così difficili?

Perchè è così difficile cercare di immedesimarsi nell’altra parte?

Se io dico che per me è solo sesso, non è detto che non sia in grado di provare affetto.

Magari vuol semplicemente dire che non mi sono innamorato!

Perchè è così difficile da capire?

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Adesso mi tocca decidere: quale tè mi preparo per portare poi allo studio?

Ho diverse alternative a casa a disposizione.

Il tè verde: rilassante e senza caffeina.

Il tè nero affumicato: buonissimo, ma dal gusto molto forte, difficilmente sarà bevibile a temperatura ambiente.

Il Pu-erh in foglie: stesso discorso di sopra.

Il Pu-erh in panetto: gusto septtacolare, ma da bere assolutamente caldo.

Tè bianco: leggero, rilassante.

Forse gli unici due bevibili a temperatura ambiente (in attesa di comprare il thermos) solo il verde e il bianco.

Infusione a caldo, lo lascio raffreddare naturalmente e lo metto in una bottiglietta da mezzo litro.

Devo controllare bene adesso per quanto tempo possono rimanere nella bottiglia prima che diventino nocivi, non vorrei peggiorare le cose, ma credo che almeno due giorni reggano.