Tornare a casa in bici sotto la pioggia non ha prezzo
Standard
Pubblicato da
incostantericercaPubblicato il
19 Maggio 2015Pubblicato in
Bici, considerazionicommenti
1 CommentoTornare a casa in bici sotto la pioggia non ha prezzo
Oggi ho ripreso la bici dopo la caduta della settimana scorsa.
Nonostante sia fuori allenamento, nonostanto il caldo, ho avvertito il vantaggio di non dover più portare in salita i 4kg buttati giù con la corsa. Eccome se fanno la differenza!
Ieri incidente con la bici.
Non mi era mai successo.
Strada scarsamente trafficata, asfalto buono, ma tra asfalto e sterpaglia laterale c’è un gradino di 15 cm, pericolosissimo. La ruota anteriore è andata a finire tra la sterpaglia, pensavo di riuscire a recuperarla, la velocità non era molto sostenuta (intorno ai 20). Ma avevo sottovalutato il gradino, la bici non poteva rimettersi dritta, la ruota non poteva salire lo scalino senza fermarmi. E così, la bici ha deciso di fermarsi da sola. La ruota anteriore, mentre cercavo di gestirla, improvvisamente si è impuntata e si è completamente girata.
E io, che non sono proprio un peso piuma, sono stato sbalzato in aria.
La cosa che più mi ha colpito è stato il rumore del mio mento sull’asfalto.
Prima che arrivasse il dolore, ho avuto la prontezza di rotolarmi nella sterpaglia per togliermi dalla carreggiata e di pensare “Porca miresria, mi sono rotti i denti”.
Mi alzo, tolgo la bici dalla strada, prendo la borraccia e mi sciacquo la bocca. Risputo. Niente sangue. Solo un dolore alla mascella. Escoriazioni sul mento e sul ginocchio destro. Un po’ di sangue. Praticamente non mi sono fatto niente. Mi sarebbe potuta andare molto peggio, spezzarmi denti, arti. E invece sono risalito in bici e ho continuato il percorso, quasi senza problemi. Con un brivido di adrenalina che mi ha percorso la schiena quando improvvisamente, in una strada di campagna, subito dopo una curva, ho notato a terra le striature verdi in movimento di un serpente, sottile ma lungo, che, per l’esperienza appena precedente, non ho potuto evitare, andando dritto e prendendolo purtroppo sulla coda.
Decisamente la mia giornata!!
Altro giro in bici oggi pomeriggio.
Sto pagando la scarsa condizione, sia fisica che mentale. Ma non ho mollato.
E’ questo che conta, adesso
Riflessioni del giorno dopo:
il ritorno all’attività fisica non mi ha causato dolori alle gambe.
La tendinite non si è svegliata.
Solo che devo cambiare orario. Non posso uscire nella pausa pranzo, la temperatura ormai arriva a 30°, sole forte, il casco non basta a fare da protezione. Sono stato tutto ieri con un leggero mal di testa, quindi devo fare più attenzione.
Potrei provare la mattina prima del lavoro o la sera alla fine.
La mattina vorrebbe dire alzarmi un’ora e mezza prima, e non fa per me. Mi rimane la sera. Ma c’è poca visibilità. Che palle.
Fanculo alla tendinite. Ho vinto io.
Oggi pomeriggio, dopo il lavoro, sono tornato a casa, pantaloncino, maglietta, casco, guanti, ho preso la bici e ho fatto un giro di un’oretta in bici, senza forzare, senza fare salite. Nessun dolore, tanto caldo, tanto sudore (un pelino fuori allenamento). Ma la soddisfazione è sempre la stessa. Non è come correre, lo so, consumo molto di meno in bici, ma sempre meglio che stare seduto davanti la televisione!